martedì 26 agosto 2008

Regime (2)

Premetto che usando la parola Regime si sbaglia, regime è qualunque forma di stato, sia democratico che no, ma, in mancanza di una parola che descriva ciò che governa l'Italia, Regime è la parola, in my opinion, più corretta. Se vogliamo fare i sofisti pignoli possiamo usare la "R" maiuscola per descrivere la situazione politica, e così farò.
In Italia si sta, si è instaurato un regime. Ma non è di questo di cui voglio parlare e non è di questo di cui si deve parlare. Parlare di questo Regime è un lavoro quotidiano, informare denunciare non deve più essere qualcosa di occasionale ed eccezionale, deve divenir routine: un lento gocciolio sull'argilla su cui poggia i piedi, appunto, il Regime.
Utopia, bella Utopia, ma Utopia.
La routine, di cui prima parlavo, dovrebbe si cercare di trasformare il lento gocciolio in una tempesta, in una cascata, ma non si può aspettare la fine di ogni istituzione come fosse qualcosa di imminente, di scritto nel libro del destino.
Fecero così anche i socialcomunisti, tranne le solite eccezioni, mentre si instaurava il fascismo loro aspettavano, come fosse certa, la rivoluzione, la rivolta del proletariato: e così ci ritrovammo col Duce.
Quindi di cos'è che si dovrebbe parlare? Semplice, continuare con la routine e parlare, discutere e decidere come sconfiggere il Regime.
L'Italia dei Valori dice che l'alternativa è possibile, Il P.D. "Salva l'Italia" Grillo "loro non molleranno mai, noi neppure", ma nessuno dice ed è in grado di dire l'alternativa è ora!
Ci si divide, ognuno cerca di ingrandire il proprio orticello. Grillo lancia le liste civiche, ora le vuole unire, un unico simbolo, Di Pietro raccoglie le firme per il referendum in piena solitudine, senza capire che sarà un'insuccesso, senza capire che mai l'Italia dei Valori potrà arrivare ad essere un partito influente senza capire che non può essere lui solo il leader dell'alternativa possibile. Si percorrono strade parallele, ci si insulta, e poi se non si ha niente di meglio da fare ci si vede al bar di Piazza Navona. Quello mio, verso il movimento di piazza Navona, non è un pregiudizio democratico. Nelle intenzioni degli organizzatori, come si legge nel numero di Micro Mega "il Regime non passerà!", da quella piazza doveva nascere un grande movimento politico: Colombo, a fine manifestazione, doveva dare appuntamento a tutti a Settembre, invece si è saputo solo parlare delle sconce parole della Guzzanti... Se il buongiorno si vede dal mattino! Ma la mia opinione su Piazza Navona lo già espressa: andiamo oltre.
Quel che di cui voglio parlare, prima o poi ci riuscirò, è di come sconfiggere questo Regime, vedere tutte le possibilità che abbiamo davanti e poi guardare quale può essere la più efficace, in modo estremamente machiavellico, ma a fin di bene.
Allora procediamo in maniera matematica:
Obiettivo-Richieste: Far si che l'area progressista del paese abbia la forza e le capacità di poter cambiar l'Italia.
Dati: La destra, ovviamente con le dovute ed ininfluenti eccezioni, è costituita solo da servi di Regime, quindi, se si vuole sfruttare un movimento politico per il nostro obiettivo, bisogna guardare a Sinistra. Possibilità: Il Partito Democratico, L'Italia dei Valori soltanto: "la sinistra arcobaleno" è escludibile perché è un cadavere politico.
Se volgiamo il nostro sguardo al web vediamo solo un movimento politico capace di catalizzare intorno a se abbastanza persone: quello Grillino.
Procediamo con la risoluzione del problema.
Il Partito Democratico: Il P.D. è in gran parte anche lui responsabile dell'attuale Regime e ha una classe dirigente che non promette nulla di meglio di quella destrorsa, ovviamente con le dovute ed ininfluenti eccezioni come la Bindi. Il P.D., però, è l'unico movimento realmente aperto anche se soffocato dall'edera delle fondazioni. Una domanda più una: perché l'area progressista, di cui tanto parlo, non può divenir una corrente che machiavellicamente sfrutti le primarie per cambiare il Partito Democratico? Il Partito Democratico è l'unico movimento sopra citato che fa primarie aperte e di un certo peso, se i 100mila di piazza Navona si candidassero alle primarie democratiche cosa succederebbe?... rispondiamo dopo a queste domande.
l'Italia dei Valori: questo movimento guidato da un solo uomo, certamente molto simpatico, ma privo della capacità di essere un leader in grado di farsi seguire da folle oceaniche, si è distinto in questi anni per la sua moralità, per le sue iniziative. E' all'avanguardia, rispetto alle altre forze partitiche nell'uso del web. Questo partito lascia però molti dubbi a livello locale. Infatti, dove meno si sente il potere centrale di pietrista, come in Liguria, impazzano giovani, piccoli baroni. Altro problema di questo movimento è che è difficilmente colonizzabile ed difficilmente ingrandibile. Potrebbe però essere un comodo strumento momentaneo per inserire nelle istituzioni persone oneste.
Il movimento Grillino: politicamente giovane e poco valutabile. Si pone come obbiettivo politico quello di entrare nei comuni e attuando un programma basato sull'ecologismo e sul "meno", cioè meno consumi, meno spostamenti, etc... e così svuotare i partiti politici dal basso facendo anche si che la democrazia sia diretta. Questo movimento difficilmente è in grado di ingrandirsi particolarmente.
Questi i pro e i contro dei movimenti. Come procedere?
Se guardiamo i soli ideali la scelta tra i tre movimenti è ovvia: Grillo. Non se ne può condividere lo stile, ma è indubbiamente il meglio che propone il panorama politico italiano. Ma come appunto si vedeva nell'analisi precedente ciò che si propone Grillo è difficilmente realizzabile, quindi l'atteggiamento, a mio parere, migliore verso il movimento è quello di appoggiarlo in ogni sua iniziativa, in ogni V-Day, ma di non considerare l'appoggio a Grillo l'unica via per sotterrare questa classe politica. Per quanto riguarda l'I.d.V. sfruttiamola per inserirci nelle istituzioni e basta. Se non si ha l'occasione di far politica attiva e si ha il solo strumento del voto valutiamo volta per volta quale dei tre movimenti votare, non a seconda del nostro umore, ma a seconda delle persone che presenta. In ogni caso il non-voto non porta a nulla ed è sempre valida la logica di far barriera contro le destre.
Quindi la strada è una: inserirsi come un virus nelle istituzioni, continuare con la nostra "routine", appoggiare le iniziative Grilline e tutte quelle che mirano a far cadere il Regime (la prossima è "Salva l'Italia" del P.D.) e... inserirsi nel Partito Democratico, il contenitore ideale per tutti i movimenti della sinistra. Cambiarlo, il P.D., è semplice, basta un leader. Perché, pregiudizi a parte e classe dirigente a parte, non desideravamo tutti il Partito Democratico? Dove è andato a finire il popolo delle primarie? Il P.D. è strutturato (vedi statuto) in maniera che tutto si svolga secondo copione: un leader fantoccio, come si è rivelato Veltroni, si presenta, e poi dietro a gregge tutte le correnti lo svuotano prendendo soltanto loro il timone del partito.
Il gioco è semplice basta divenire una corrente e... nel dettaglio l'operazione "cambia il P.D." ve la presenterò in un prossimo post che intitolerò appunto "Manuale per cambiare il P.D.", per ora posso dirvi solo che ho già iniziato il "gioco".
Qualcuno si vuole unire?
Alberto Spatola

domenica 24 agosto 2008

"SetRai" sotto il tubo catodico

Timbro il biglietto, sono le 6 di mattina nella stazione di Brignole, la cosa più viva sono le televisioncine che hanno ormai colonizzato ogni binario, ogni sottopasso. Il dio denaro colpisce ancora. Finiscono qui le mie riflessioni sui teleschermi in stazione, un leggero torcicollo e il sonno non bruciato in un letto troppo piccolo mi portano soltanto nel binario giusto.
Destinazione Saxa Rubra.
Eccomi in Urbe. Mangio un panino vicino ai Palazzi, mi passa a fianco el Berluska, vorrei dirgli qualcosa, ma so già di che pasta son fatti i suoi gorilla. Il nero alto due metri non ragiona, deve aver imprestato qualche capello al suo padrone e insieme ad un capello gli si è staccato l'unico neurone, il gorilla con la faccia piatta e gialla con l'aria da Killer è un ottimo calcolatore e potrebbe ben capire che se ti passa uno a fianco e dice qualcosa all'unto del televisore non è pericoloso, tanto più se non ha un cavalletto in mano, ma meglio non rischiare. Mi ricordo ancora i circa cento chili del bestione nero sull'alluce già monco e ancora monco in occasione della visita Berlusconiana a Sestri.
Finito il panino, una vera schifezza, vado in quel di Saxa Rubra.
Non vi ho detto ancora cosa ci sono andato a fare. Svelo subito il dilemma, intervista ad un tecnico Rai, mi ha detto che mi vuol svelare alcuni retroscena del duopolio "Set-Rai".
Mi ha detto che avrà una polo azzurra, un cappello e fuma la pipa, si tratta solo di vederlo.
Scovato!
Buongiorno, signor Valter Tavaroli (nome di fantasia)?
Si sono io, dammi del tu, ma non allargarti troppo. Premetto che non voglio farti fare nessuno scoop ragazzino, voglio solo far notare alcune anomalie di casa Rai, e far scaturire un po' di curiosità a chi leggerà l'intervista. E chissà, qualcuno forse si divertirà ad andare un pochino più a fondo... (sorride)... vuoi un sigaro?
Perché no, la pipa era solo per farti riconoscere?
Si si, tranne in rare occasioni non mi stacco mai dal Toscano, per buona pace dei miei polmoni.
Ti occupi del palinsesto e quindi mi saprai sicuramente dirci come si concorda la programmazione tra Rai e Mediaset.
Ufficialmente non viene concordato un bel niente, ognuno è libero di programmare ciò che vuole. Un solo vincolo bisogna comunicare con dieci giorni d'anticipo la programmazione a TV sorrisi e canzoni e quindi in quella sede...
Si concorda il palinsesto.
Si, ma avviene tutto indirettamente. Sorrisi e Canzoni fa da mediatore. Hai mai notato che, a parte il festival di Sanremo, l'unica trasmissione che viene condotta indifferentemente da un conduttore Rai o Mediaset è il Telegatto, appunto organizzato da Tv Sorrisi e Canzoni?
Si ho notato, ma non mi son mai chiesto per quale motivo.
Bè ora lo sai, è lì che avviene l'inciuccio. Se uno fa Tv spazzatura l'altro si adegua, ma non solo per questioni di Auditel, c'è altro.
E l'auditel come è messo?
Vuoi lo scoop... l'auditel è facilmente manipolabile, ma per quanto ne possa sapere le manipolazioni sono ben calcolate, non se ne abusa, e c'è la tendenza a gonfiare i dati, se non mi sfugge niente, non si è mai ridotto l'auditel di un programma per censurarlo o decretarne semplicemente la fine. Sono sempre soldi quelli che vengono, qualsiasi sia il programma. La miglior manipolazione che si possa fare è comunicarli in modo distorto. Un esempio Rockpolitick di Celentano che ha avuto ascolti record, il TgUnico su cosa ha giocato? sul calo d'ascolto tra la prima e la seconda sera, quello è fisiologico lo sanno benissimo tutti, ma è bastato ciò per urlare al flop. Poi il gioco non è riuscito, in quel caso, perché ha avuto picchi di 24milioni di telespettatori, ma è così che funziona.
Non è uno scoop...
Ma è una buona descrizione del sistema.
Lo snodo di tutto sono i telegiornali
Quasi di tutto, il sistema è più complesso, ma saper sfruttare il telegiornale, senza mai sembrare di parte, è essenziale per chi controlla l'informazione. Fede è un dilettante! E' chiaro che nessuno di sinistra, o lì vicino, vede il Tg4, se tu invece ti dai un aria imparziale, ma poi disinformi, è più facile che ti vedano tutti. Anche chi ormai si informa sul web un orecchio al Tg lo butta e inconsciamente n'è influenzato. Sai come si decidono gli spazi degli interventi dei politici nel Tg?
Faccio l'ingenuo: dovrebbero essere divisi proporzionalmente tra i partiti.
Ed è così invece. E' si certamente importante la quantità di tempo che lasci al partito X o al partito Y, ma è bene tenersi buoni tutti e non avvantaggiarli dando più tempo a l'uno o l'altro, quindi ciò che importa realmente e come disponi gli interventi. La tecnica più usata è quella del "panino", quelli del Tg2 sono maestri.
Precisamente consiste in?
Inizia il servizio con l'intervento del partito X, risponde il partito Y e chiude nuovamente il partito X. Il "panino" può sembrare molto sostanzioso, ma anche uno che segue l'intero servizio cosa coglie? coglie che c'è una tale situazione presentata dal P.X., il P.Y. presenta la situazione sotto un altro punto di vista, ma poi il P.X. dice in pratica che sono tutte bagianate e ha ragione lui. Hanno avuto lo stesso tempo, ma il risultato è compromesso, ne esce avvantaggiato il P.X.. Il risultato del "panino" è amplificato se il telespettatore segue distrattamente il Tg, in quel caso la curva dell'attenzione si abbassa vertiginosamente durante la metà del servizio, e il telespettatore così sente solo il P.X. e il Tg si trasforma in una tromba del regime X.
Non sarà l'unico trucco.
Sono infiniti i trucchi. Te ne dico alcuni. Allora, per far sembrare più neutrali gli interventi di alcuni si fa si che il discorso dello speaker continui con l'intervento del politico Pippo, in questo modo il politico Pippo non viene più visto come colui che presenta la situazione in modo parziale, ma come sopra le parti, Bipartisan, questo trucco è molto usato dai Quirinalisti che in questo modo rendono ancor più incisive le parole del Presidente. E' molto sofisticato come sistema ma è micidiale sul pubblico distratto. Cos'altro ti racconto? Ah si, questo è più che importante. "L'happy end", Allora io devo scegliere come montare il Tg, quel giorno il governo ha deciso di risolvere il problema, un attimo che ci penso... il problema dell'immigrazione clandestina, Bene io inizio il telegiornale con immagini di gommoni pieni di immigrati neri, che sono visti più diversi e fanno più paura, intervisti qualche vecchio che si lamenta della presenza di questi extracomunitari che rubano, si drogano, scippano, spacciano, urlano; fin qui ho presentato il problema, poi nel servizio dopo, se mai intervallato da un po' di sport e di belle donne, faccio scandalo col fatto che le istituzioni non intervengono contro questa orda barbarica, ma ecco che interviene il parlamentare di turno, meglio se un uomo alto e non giovane, il quale dice che il governo ha ben presente il problema, anzi la situazione è molto più grave e lui lo sa, lui è lì per dirti che c'è la soluzione e che anzi il parlamento, l'esercito, il governo hanno già deciso di intervenire con misure straordinarie, e ripeto straordinarie. In questi casi l'80% delle parole sono aggettivi o superlativi e così tu vai a dormire tranquillo perché sai che tutto sarà risolto. Come direbbe De Andrè il governo, il Potere "si costerna, s'indigna, s'impegna, poi getta la spugna con gran dignità", ma nessuno verrà mai a sapere che fine ha fatto la spugna. E se la situazione va fuori controllo si cerca un capro espiatorio.
Una domanda, libero di non rispondere, se...
Lo ero già prima libero di non rispondere
Precisavo solo... Come è stato assunto in Rai?
(Sorride) Mio fratello, maggiore, era un politico locale, consigliere comunale e di provincia, un po' P.S.I. e un po' D.C..... Tutti così sono in Rai, la Rai senza politica non sarebbe niente, la politica senza clientela sarebbe nulla, l'Italia senza Rai sarebbe già estinta ed, come si dice sin dalle elementari, invertendo l'ordine degli addendi il risultato non cambia...
Queste sono sue considerazioni personali, c'entrano poco col tubo catodico.
Si, ma è quello che c'è sotto.

Questa intervista è immaginaria, non sono mai stato a Roma e non so se esiste un tecnico Rai che si chiama Valter Tavaroli , però i contenuti non sono di fantasia, compresa la descrizione dei gorilla berlusconiani, la tecnica del "panino" e la comunicazione anticipata a TV Sorrisi e Canzoni del palinsesto. In una parola sola l'intervista è verosimile.

Alberto Spatola

sabato 23 agosto 2008

Società verticale di gente orizzontale

Pubblico un "tema" che è uscito fuori da una spessa coltre di polvere durante la messa in ordine della scrivania.
Questo tema, ben spolverato, l'ho scritto in riferimento ad un estrapolato (belin che parolone) di Fahrenheit 451, e sfruttando l'attualità del libro, in poche parole ho fatto alcune riflessioni sul nostro presente e qualcosa di più... Buona lettura.

"L'appiattimento delle idee, delle discussioni, prive di contenuti, piene di pregiudizio, è tipico di una società che premia il profitto, il prodotto, il lavoro e non la qualità e il tempo libero.
Infatti se guardiamo la nostra società vediamo che abbiamo un sistema socio-economico che non premia anzi contrasta tutto ciò che non produce, come la cultura. Però, a differenza dalle generazioni passate, la tecnica ci aiuta a diffondere il più possibile i libri e le informazioni.
Ed è proprio questo sistema che è denunciato in Fahrenheit 451; l'unica differenza è che in Fahrenheit questo odio verso ciò che è intelligente, ciò che fa usare l'intelletto, è istituzionalizzato, ufficiale, mentre nella nostra società tutto questo è molto più subdolo e nascosto, ed è il modo più efficace: è regola base per un buon "menzioniere" non far capire di dire bugie, altra regola è che: "una bugia detta più volte diviene realtà".
Lo stesso meccanismo che avviene per la cultura, avviene per la formazione delle città: questo sistema ha distrutto la civiltà contadina per sostituirla con l'urbanesimo omologante, in questo il regime democratico è più "efficiente" dei totalitarismi.
Infatti l'omologazione che avviene in Fahrenheit passa attraverso un regime ma non è necessario ciò, perchè infatti, come si può notare nel nostro democratico paese, la lettura è un piacere di pochi, i giornali sono ridotti a una serie di titoli, la musica è solo canzonette.
Ulisse non ci capirebbe niente in questo terzo millennio, lui che è nato per virtute e canoscenze. Come potrebbe concepire un paese in cui il libro più letto è "ho voglia di te" invece dei poemi "Omerici" o chi per lui? Come potrebbe concepire un paese in cui il nuovo modello femminile è Babi invece di Nausicaa?... Dolce e accorta parola parlò: Io mi t'inchino, signora: sei dea o sei mortale?/ Se dea tu sei, di quelli che il cielo vasto possiedono, / Artemide, certo, la figlia del massimo Zeus/ per bellezza e grandezza e figura mi sembri./ Ma se tu sei mortale, di quelli che vivono in terra,/ tre volte beati il padre e la madre sovrana,/ tre volte beati i fratelli: perchè sempre il cuore/ s'intenerisce loro di gioia, in grazia di te,/ quando contemplano un tal boccio muovere a danza./ Ma soprattutto beatissimo in cuore, senza confronto,/ chi soverchiando coi doni, ti porterà a casa sua./ Mai cosa simile ho veduto con gli occhi,/ né uomo, né donna: e riverenza a guardarti mi vince./ In Delo una volta, così, presso l'ara d'Apollo,/ vidi levarsi un fusto nuovo di palma:/ si giunsi anche là; e mi seguiva innumerevole esercito,/ via in cui m'era destino aver tristi pene./ Così, ammirandolo, fui vinto dal fascino/ a lungo, perchè mai crebbe tale pianta da terra,/ come te, donna, ammiro, e sono incantato e ho paura tremenda/ ad abbracciarti i ginocchi: ma duro strazio m'accora(...)
...Chissà se dopo esser stati per anni nell'isola di Ogigia, in questa società, dopo aver attraversato il meditteraneo, ci si scioglieranno anche a noi "i ginocchi" rivedendo terra, e, a quel punto, un dio magnanimo ci punirà buttandoci nella tempesta e noi feriti, nudi, stanchi, vedremo Nausicaa e riscopriremo la bellezza, la rude bellezza di Artemide, per poi andare a sconfiggere i proci rimasti.
chissà..."

Alberto Spatola

Mediaset vs YouTube